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10c. Il Plateau di Giza, linee che …

Dal capitolo 12.1

[…] Il disegno della figura 17b [Omissis] mostra la pianta del Plateau di Giza, con segnate alcune direzioni rispetto alla Rosa dei Venti. Tali direzioni sono state individuate a partire dalle posizioni dei Templi a valle, rispetto alle Piramidi corrispondenti. Il fatto che le rampe di accesso ai Templi abbiano delle inclinazioni diverse l’una dall’altra potrebbe dipendere da vari motivi; tuttavia, nella loro configurazione si notano alcuni particolari interessanti:

  1. la rampa della piramide di Micerino è in direzione Ovest-Est
  2. la rampa di Chefren, a Sud della Sfinge, è 16&deg oltre l’Est, ruotando in senso orario (106° dal Nord)
  3. la direzione della prima parte della rampa di Cheope precede l’Est di 16° (74° dal Nord), è a 32° dalla rampa di Chefren e il suo prolungamento in senso opposto precede l’Ovest di 16° (254° dal Nord)
  4. la direzione del secondo segmento della rampa di Cheope, che chiameremo direzione “base“, èa 20° da quella del primo segmento, a 54° dal Nord e 36° dall’Est. Il suo prolungamento in senso opposto è a 54° oltre il Sud (234° dal Nord)
  5. la linea che unisce il punto di giunzione dei due segmenti della rampa di Cheope con la testa della Sfinge individua una direzione che chiameremo “speculare”; essa è esattamente 20° oltre il Sud (200° dal Nord)

Traducendo questo in rotte terrestri [omissis], si ha che:

  • la direzione 2 identifica la Rotta 106°
  • la direzione 5, “speculare”, identifica la rotta 200°
  • la direzione 4, “base”, identifica la rotta 234°
  • la direzione 3 identifica la rotta 254°

Queste rotte, sulla superficie della Terra, continentale o oceanica, sono delle Lossodromie, cioè curve a spirale che mantengono costanti gli angoli con i meridiani del luogo, mano a mano che ci si sposta nella direzione prestabilita, qualunque essa sia. La lossodromia di 234°, qui detta “base“, incrocia, con una spirale molto evidente, la costa occidentale del Mare di Ross, nella Penisola Antartica, nella zona del già menzionato Vulcano Erebus. La Lossodromia corrispondente alla direzione di 200°, qui definita “speculare“, prima di avvolgersi intorno al Polo Sud, incrocia la costa orientale del mare di Weddel, nella Penisola Antartica, in un punto situato a circa 74° Sud e 20° W. I due punti di contatto con le coste antartiche [omissis] sono su due semimeridiani opposti rispetto al Polo Sud; per questo le due Rotte sono state definite “base” e “speculare“. Le altre due Rotte, la 106° e la 254°, dopo aver fatto il giro del pianeta, intersecano la 234° ancora nel Mare di Ross, identificando con quella un triangolo, il cui vertice costiero, presso l’Erebus, ha coordinate 78°Sud e 165°Est;chiameremo questo punto: “Punto O“, e il Triangolo in questione “Triangolo di Ross“. Questo Triangolo, su una mappa di Mercatore, ha angoli di 20°, 32° e 128° (=54°+(106°-32°)). Gli altri due vertici hanno coordinate 74,9°S 171°W e 76,25°S 151°W, rispettivamente [omissis]. E’ indiscutibile sia che le due Lossodromie 200° e 234° servano ad identificare la Penisola Antartica e non la costa orientale dell’America meridionale o il Golfo di Guinea, sia che è alquanto improbabile che ciò sia una circostanza fortuita. In questo scenario, il Triangolo di Ross, staccato dalla 106° sull’angolo antartico di 20° tra la 234° e la 254°, ha un solo significato possibile: Origine. Le due Lossodromie di 254° e 234°, intersecantisi sia su Giza sia presso l’Erebus con lo stesso angolo di 20°, hanno, proprio per questa particolarità, il senso evidente di unire la Terra delle stelle alla Terra del Sole. Esse segnalano la Migrazione che portò un popolo emigrante, caratterizzato da una cultura astrale, dalle profondità australi verso il Mediterraneo. Ma non è tutto. Da Giza [omissis] parte un secondo Triangolo, simile a quello di Ross, ma molto più esteso, compreso nell’angolo di 32° fra le rotte 074° (prolungamento della 254° oltre Giza) e 106°, in direzione Est; lo chiameremo “Triangolo di Giza“. Con l’angolo di 32° esso copre l’Oriente, dal confine nord-orientale della Cina fino alla Cambogia. La lossodromia 054°, passante per il Fujiyama (circa 35,5°N 139°E), fin dall’antichità remota montagna sacra giapponese e Vulcano di 3776 metri s.l.m., forma l’angolo di 128° con la 106° nel punto di coordinate 10,5°N 103,5°E, e chiude il Triangolo nel punto di coordinate 60,6°N 170°E, dove forma l’angolo di 20°, traversando la Cambogia a Sud e passando al largo della costa occidentale di Okinawa, dove, nel 1996, sono state scoperte delle Piramidi sommerse. Infine [omissis], la 106°, ad un certo punto, incrocia l’Arcipelago tahitiano nel punto di coordinate 18°S 152°W, dove apre un terzo Triangolo, che chiameremo, appunto, “Triangolo di Tahiti“, con la rotta 254° proveniente da Est. L’angolo, in questo punto, è di 32°, e guarda la costa occidentale dell’America meridionale, delimitando gli esatti confini dell’Impero Inca (la 254°, scendendo da Nord-Est, traversa l’area dell’importante Vulcano ecuadoriano Cotopaxi). Questo terzo Triangolo si chiude nei punti di coordinate 38°S 70°W (sul continente sud-americano; angolo di 128° con la 234° da Est) e a Giza, dove la 254° e la 234° formano l’angolo di 20°. La 106° sfiora anche l’Isola di Pasqua [omissis]. L’area di Nazca è a 20° NE dell’Isola di Pasqua. Ricordiamo, a questo punto, la Migrazione successiva, da Giza (Giardino di Eden) verso Est, nel 10000 a.e.v., del solo Albero della Vita, cioè della conoscenza spirituale del Popolo delle Stelle. La mappa di Giza, fatta 7.500 anni dopo, a valle di incidenti e catastrofi che hanno messo a dura prova la sopravvivenza della cultura delle stelle, ne riproduce, assai verosimilmente, lo schema logico, poiché è basata sugli stessi principi. Con un procedimento a piccoli passi successivi e con l’aiuto del Plateau, abbiamo forse superato le ultime incertezze e circoscritto al meglio la patria del popolo australe, un popolo che, a causa di mutate condizioni di vita, mentre da una parte forniva le basi del più elevato patrimonio dell’umanità, dall’altra dava origine alla leggenda dell’Atlantide. Il Plateau di Giza, per tutte le evidenze mostrate in precedenza, è applicazione postuma di nozioni di Trigonometria sferica semplici, naturali e perciò potenti, derivate da una familiarità millenaria con la volta celeste. […]


AVANTI (I millennio a.e.v. – Vulcani e Piramidi – Semi mesoamericani)

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